lunedì 22 ottobre 2012

Testaccio Rione SMART

Qualche mese fa abbiamo avuto l’idea di chiedere ai residenti del rione Testaccio, tramite la compilazione di un questionario, cosa pensano del rione su vivibilità, sicurezza, accoglienza, raccolta differenziata. Dalle risposte date al questionario sono emerse aspettative rispetto alle quali abbiamo ipotizzato delle proposte cercando di interpretare al meglio i risultati dell’indagine.

Ora, con un pizzico di ambizione, vogliamo aprire una discussione tra i Testaccini per trasformare il lavoro fin qui svolto in un’attività partecipata.

E’ importante partire dalla considerazione che le città sono ormai al centro dell’attenzione sia politica che economica in quanto elementi determinanti nelle strategie di sviluppo sostenibile. Questo è dovuto sia alla densità di popolazione che si concentra in ambito urbano sia al contesto locale che consente un rapporto più diretto tra amministratori e cittadini. E un piano di sviluppo per le città, specie in una realtà come quella italiana, deve tener conto delle specificità culturali, storiche ed economiche del territorio in cui sono collocate.

Questa attenzione particolare alla qualità della vita nelle città è dimostrata da iniziative di sostegno sia nazionale che europeo. In particolare il Patto dei Sindaci europei consente la creazione di un circolo virtuoso per la riduzione entro il 2020 del 20% di CO2, portando la componente di energie rinnovabili al 20% del bilancio energetico comunale.

D’altra parte la crisi economica e l’emergenza ambientale ci spingono a cambiamenti di stili di vita che rivoluzioneranno nei prossimi anni le nostre abitudini. Dobbiamo cercare di governare questo cambiamento trasformandolo in un’opportunità per riconciliarci con la Natura. E le città, dove vive oramai più della metà della popolazione mondiale, sono il punto di partenza necessario per dare inizio ad una nuova fase.

Testaccio può contribuire allo sviluppo sostenibile di Roma diventando un rione piacevole, ben collegato con i mezzi pubblici e vivace, con spazi accessibili e strade libere dal traffico che consentano ai pedoni di godersi l’ambiente e visitare i siti di valore storico. A questo scopo è necessario migliorare i trasporti pubblici, le piste ciclabili e le aree pedonali e rendere gli appartamenti sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico.

Nel seguito vengono illustrati alcuni dei risultati del questionario su Testaccio con le relative proposte per migliorarne la vivibilità ma anche per stimolare una discussione con i cittadini che porti ad una elaborazione programmatica per un confronto con la futura amministrazione di Roma.

La composizione del campione che ha risposto al questionario :


La vivibilità di un quartiere si può desumere dalla sintesi delle varie esigenze avvertite dai residenti con intensità più o meno accentuata. Il grafico seguente mostra il grado di intensità espresso nelle risposte al questionario: in sostanza, per ogni esigenza indicata, il voto espresso, in una scala da 1 a 7, si è sempre situato sul valore più alto.


SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Il Rione XX Testaccio ha una superficie di 0,6628Km² con una popolazione di 8.358 (dato 2010), a cui corrisponde una densità di 12.610,14 abitanti/Km².

Calcolando una resa di circa 1Kw per 8m², per fornire la potenza elettrica richiesta in media da ciascuna famiglia (3Kw) sono necessari 24m² di pannelli fotovoltaici. Questo significa che per le circa 3.300 famiglie di Testaccio sarebbero necessari 0,08Km² (10Mw), pari al 12% dell’intera superficie del quartiere.

Di seguito si calcola qualitativamente la superficie disponibile sui lastrici solari dei palazzi, come risulta dalle mappe di Google.

Il Rione è stato suddiviso in 8 settori, escludendo gli edifici del nuovo mercato e quelli dell’ex Mattatoio.

Complessivamente la superficie disponibile viene stimata a circa 34.800m², pari a 0,0348Km² e cioè in grado di produrre 4.350KW di energia elettrica da fotovoltaico per circa 1.400 famiglie (il 40% di quelle che vivono nel Rione).

Considerando che a Roma un impianto fotovoltaico produce in media ogni anno un’energia di 1.300kWh per ogni kW installato, i tetti di Testaccio produrrebbero:

4.350 (kW) x 1.300 (kWh/anno) = 5.655MWh (Megawattora)

Possiamo quindi calcolare che in un anno il risparmio sarebbe di circa 2.500 tonnellate di CO2 in meno immesse in atmosfera (5.655 x 0,44) e 1.000 tonnellate di petrolio equivalente non bruciate (5.655 x 0,187).

Un contributo significativo all’abbattimento delle emissioni nocive nell’atmosfera.

MOBILITA’ e TRAFFICO

Testaccio è un rione con dei confini ben delineati tra il Tevere, il vecchio mattatoio e l’Aventino.

Oltre a via Marmorata e il LungoTevere il rione è attraversato al centro, nel cuore, da due importanti arterie di collegamento: via Zabaglia e via Branca. Quindi un primo tema riguarda proprio la necessità, nella fase di installazione dei varchi elettronici, di ripensare non solo agli orari di chiusura degli accessi ma ad una viabilità che limiti i costanti attraversamenti di automobili private.
La politica della mobilità del rione non può non essere affrontata con un approccio complessivo, tondo, un progetto che comprenda al proprio interno, proposte e risoluzioni di medio e lungo termine.

La chiusura del vecchio mercato e il suo spostamento in altra sede propone un nuovo assetto del rione.

Si impone una discussione ampia e articolata.

Occorre prevedere la ZTL e l’installazione dei varchi elettronici con orari in linea con il centro storico cittadino, zone a mobilità ridotta (Z30), piste ciclopedonali in rete, fruibili e utilizzabili in alternativa al trasporto tradizionale. Occorre anche implementare le postazioni di bike e car sharing, garantire la tariffazione della sosta, creare percorsi pedonali. Si potrebbe creare un collegamento tra le due piazze centrali del rione – piazza Testaccio e piazza S. M. Liberatrice - come fosse un boulevard, ampliando i marciapiedi e restringendo la corsia stradale prevedendo una viabilità a transito limitato.


REGOLAMENTAZIONE DEL TRAFFICO (ZTL)


PARCHEGGI PER RESIDENTI

E’ evidente che va ripensata la mobilità nel suo insieme :

• Istituzione di Zona a Traffico Limitato
• Istituzione di Zone a Traffico Pedonale Privilegiato
• Tariffazione della sosta e utilizzo dei nuovi parcheggi
• Isole e percorsi pedonali e ciclopedonali
• Il trasferimento del vecchio mercato rionale sposta di fatto l’asse commerciale, modifica morfologicamente il rione.

E’ necessario ripartire da qui per ripensare, riorganizzare, riprogettare e pianificare un nuovo modello di viabilità compatibile con il territorio e le nuove esigenze.

ZTL: installazione dei varchi e nuova viabilità. I varchi devono essere attivi dalle ore 21.00 alle ore 03.00 tutti i giorni e durante le giornate feriali anche dalle ore 10.00 alle ore 13.00.



Pedonabilità: la nuova piazza Testaccio deve essere per lo più pedonale con marciapiedi allargati e due sole strade aperte al transito delle auto con larghezza minima della sede stradale; la strada di collegamento tra le due piazze si potrebbe progettare con marciapiedi larghi e la strada aperta al solo transito di un veicolo per volta, senza possibilità di parcheggio;

Car Sharing: al momento esisitono solo due postazioni in via Franklin ; la nostra proposta è di aumentare l’offerta;

Bike Sharing: una postazione di almeno 8 biciclette in una delle due piazze (preferiremmo piazza Testaccio rinnovata), altre postazioni alla stazione della Roma Lido e al parco della Resistenza;


A TESTACCIO E’ STATA REALIZZATA UNA PISTA CICLABILE
CHE PERO’ E’ POCO UTILIZZATA IN QUANTO….


Ciclabilità: nel rione attualmente è presente un solo breve tratto di pista ciclabile che parte da via Rubattino e finisce poco prima dell’incrocio con via Zabaglia. Misura 800 metri lineari ed è stata installata nel 2010 in una fase sperimentale. Ad oggi possiamo considerare quella fase chiusa e trarre delle conclusioni. Il passaggio di biciclette è limitato ad una media molto bassa, circa tre al giorno. Il percorso è continuamente interrotto da automobili che parcheggiando di traverso sulla pista, impediscono il passaggio. Non ha, così come è concepita, possibilità di sviluppo. E’ necessario riprogettare una pista ciclopedonale integrata nel territorio e in rete con il resto delle piste ciclopedonali già esistenti.



Pensiamo alla ciclabilità non come ad un utilizzo sporadico fatto soprattutto nei fine settimana ma immaginiamo un utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano (alternativo ed ecocompatibile), da incentivare.

Questo può avvenire solo se tali piste sono in rete e protette.

Pertanto si propone una nuova pista ciclopedonale per tutto il marciapiede – lato Aventino - di via Marmorata che riprendendo la pista di Ponte Sublicio e del lungo Tevere, arrivi sino all’altezza del palazzo delle Poste, di qui si potrà proseguire verso piazza Albania o attraversare via Marmorata per imboccare la pista già esistente di via Caio Cestio che in fondo si riallaccerebbe con la pista ciclopedonale di via N. Zabaglia. Da quel punto sarà poi possibile entrare nel vicolo sotto il Monte dei Cocci per uscire all’interno del Campo Boario per ritrovarsi di nuovo sul tratto di LungoTevere e attraversando il ponte del Mattatoio, si potrà scendere sotto la banchina per ricongiungersi con la pista ciclabile, di nuovo nella rete cittadina.

STORIA, ARCHEOLOGIA e TURISMO



RITIENI CHE LA DECISIONE DELLA PROVINCIA DI REALIZZARE PRESSO IL NUOVO MERCATO
‘ROMA PORTA FUTURO’ POSSA….


Quelli sopra indicati sono solo una parte di un più vasto circuito archeologico da riscoprire, che potrebbe essere messo a sistema al fine di garantirne una maggiore visibilità e fruibilità.

Attualmente la competenza dei vari siti è suddivisa tra la sovrintendenza comunale e quella statale. Questa indefinita responsabilità determina di fatto una limitata fruibilità da parte del visitatore, nascondendone la bellezza e la storia.

Riunificare le competenze o perlomeno individuare un unico ufficio responsabile dei vari siti determinerebbe una maggiore chiarezza circa le modalità di apertura al pubblico.

Un simile progetto, da proporre alle istituzioni competenti, comporterebbe maggiori occasioni di lavoro per gli addetti del settore. Parlare di Testaccio significa parlare della storia della città con i primi insediamenti industriali, il mattatoio, lo sviluppo delle attività artigianali. Ora bisogna riscoprire la sua storia, la sua archeologia a partire dalle mura aureliane, il cimitero acattolico, quello degli inglesi e lo stesso monte dei cocci, nato appunto per la sovrapposizione dei cocci delle anfore rotte, con l’antica strada che il nuovo mercato ha riportato alla luce.

E poi c’è il recupero delle mura serviane di via Rubattino, il fiume e il porto di Ripetta. Su via Marmorata c’è l’arco di San Lazzaro, che un tempo costituiva l’ingresso agli antichi magazzini del porto fluviale sotto l’Aventino. La Piramide Cestia e Porta S.Paolo.

Insomma Testaccio nel circuito turistico cittadino.

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