sabato 23 febbraio 2013

Riflessioni sparse su “Smart Testaccio”

Sono contenta di avere l’età per non essere una nativa digitale. Perché ho un rapporto con le tecnologie puramente utilitaristico. Ho il mio bravo Ipad per un tributo ad Apple, e ho il mio bravo blackberry per un tributo ad Android. Ma ho conservato le mie capacità umane, e non le ho abdicate completamente ad un supporto informatico.

Con l’urgenza che molti hanno di dover dire sempre e comunque cosa pensano al mondo (Facebook e la sua antipatica domanda: cosa stai pensando?) e di dire a tutti dove si è e cosa si sta facendo – di geolocalizzarci – si sta perdendo la capacità non solo di osservare ma anche di immaginare.